Perché una band così presente nella mia vita è così assente nella scaletta degli Xpensive Legs?
TROPPO BRAVI
Troppo alte le note di Bruce, anche quelle di Paul.
Certo, in termini di estensione non c’è paragone, ma è una vulgata “di contrasto” quella che vede Paul come un punkoide che cantava facile e spontaneo. Credo si tratti di mitologia comparativa, cioè che ci siamo fatti questa idea solo in misurazione vocale con Bruce (e ti credo).
Concetti che valgono solo per chi non ha provato a cantare Killers. Io ci provo da mesi, voglio metterla in scaletta, ma il 7 Febbraio al Rock and Roll di Milano non ci sarà.
Mi manca ancora qualche decennio, tranquilli che arrivo.
WRATHCHILD
Premesso che ho una malattia per Wrathchild, e che tutti i miei amici sono stufi di sentirmelo dire (e di sentirmela ascoltare), qualche benedizione faringea me la rende accessibile. Adesso ho una band che può suonare bene gli Iron, personalizzando (non siamo una cover band, ma la band di una serie TV che suona anche pezzi «genitoriali»). Manco solo io.
FEAR OF THE SPARK
Paura della scintilla, quella che mi bloccherebbe davanti alla grandezza degli Iron.
Gli Stones sono la famiglia, il pianeta accessibile (non mi paragono a loro, parlo di scaletta e prove), così Bowie, Lemmy Kilmister e altri. Gli Iron no, stanno in un olimpo alto.
Come l’hockey ghiaccio fino al 2004: mi sembrava inaccessibile da praticare, ero contentissimo di osservarlo da distante.
REVELATION
Non lo sa nessuno, ma da bambino sono stato afono, quasi muto (non mi mancava proprio niente, eh?) per un anno abbondante. Continuavano a operarmi alle adenoidi, non è uno scherzo, me le hanno tolte più volte, salvo accorgersi che mi avevano già operato. Non scherzo, ho le prove.
Sembravo destinato (anche) a un parziale mutismo, ho fatto un World Slavery Tour di visite “specialistiche”, poi così, alla piffero, la voce è tornata, e ho fatto il telecronista per decenni (stessa storia delle dita che dovevano impedirmi la carriera sportiva).
Qualche amica dice che la mia paura di estendere troppo la voce venga da quel Flash of the Blade, da quel fotogramma della lama operatoria mentre mi incidevano la gola. Quei luminari della medicina avevano anche sbagliato il dosaggio anestetico e mi sono svegliato a metà. E poi lamentatevi se sono ribelle.
LISTA?
La lista dei pezzi che vuoi suonare non ricalca integralmente quella dei tuoi preferiti. Se parli con i super-rocker ti racconteranno spesso di brani che non funzionano molto per il pubblico ma «piacciono così tanto a Mick che ogni tanto scivola/no dentro…».
Comunque: nel paradiso del rock e della gola ho prenotato Two Minutes to Midnight, The Wicker Man e Killers.
Flash of the Blade neanche sotto la doccia.
Per un atleta è un momento delicato, non vorrei stirarmi gli adduttori oltre che la gola.
Luca Tramontin
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