Nella mia Top 5.

Bellissima, ma spegnendo l’Iron-Fan e accendendo il critico, non da prime 5.

Riascoltando la puntata di “The Darkest Hour” sui lati oscuri della reunion ho capito la spinta aggiuntiva che il mio istinto sente e il mio cervello difettoso no, riassumo in 2 parole chiave:

– Continuità
– Nicko

Continuità perché il lato infantile del rocker “chiede” continuità alle sue band preferite, e – ricalcando lo schema delle famiglie normali (non ho esperienza ma credo sia così) – il bambino teme sempre di perdere degli elementi o delle caratteristiche della struttura che lo accudisce.

Nello specifico di “Be Quick”: Janick Gers, ok, bravissimo, lo conoscevo dalla Ian Gillan Band, ma «si mette anche a scrivere»? E Steve Harris non scrive? E senza Adrian?

Paura di perdere pezzi insomma, poi al primo giro di super-riff un senso di conforto, di «meno male, sono ancora loro».

E Nicko: mi sembra il miglior drumming del (comunque vada il prossimo o vadano i  prossimi) miglior batterista Maiden.

Ecco perché mi è tornata ossessivamente in testa in questi giorni, per un percorso interno che già rimpiange McBrain, che teme le novità, che ti spinge a riascoltare le prestazioni singole (brutta parola nel rock e nello sport britannico, ma tanto per capirci) mentre per decenni ti sei concentrato sul brano d’insieme.

Ripeto: Il miglior drumming del miglior drummer.

Sorvolo sulla bellezza del basso in uno dei pochi pezzi non scritti da Harris.

Discordo un po’ dai molti che vedono in “Be Quick” un tentativo di prendere la via del thrash metal. Questo è puro Iron, uno dei pezzi più veloci, ma sempre Iron.

Ho sentito le stesse paure/obiezioni (che hanno comunque una base seria, anche se la penso al contrario) per “Flip The Switch” dei Rolling Stones del 1997: «seguono la velocità, vogliono il pubblico metal etc.». Invece si trattava di Stones turbo accelerati, ma solo per chi non aveva ascoltato “Rip This Joint” del 1972.

Idem per “Be Quick”.

Sopportatemi, ho “perso” due batteristi in pochi mesi, devo adattarmi agli Stones senza Charlie e agli Iron senza Nicko.

PS: Appena uscita, ascoltata da un impianto approssimativo e senza video, in molti giocatori di fede Iron abbiamo pensato si trattasse di un riferimento epico-sportivo alla pressione di una imprecisata gara o partita, non al crack-finanziario come poi emerge nettamente dalle parole e dall’essenziale, ossuto e muscolare video.